mercoledì 13 gennaio 2016

Ettore Petrolini: all'apice del teatro italiano

Il 13 gennaio del 1884 nasceva a Roma Ettore Petrolini
Chi? Semplice: uno dei più grandi attori e drammaturghi italiani del '900. 
Ciò nonostante, inspiegabilmente dimenticato, riposto in soffitta, dai più ignorato, nonostante il peso della sua opera, che è stata inesauribile fonte di ispirazione per intere generazioni di attori e uomini di palcoscenico.

Nato a Roma, fin da piccolo assorbe e fa sue le maschere e le peculiarità della faccia più teatrale e popolare della città, che allora aveva uno dei suoi epicentri in Piazza Pepe (dove sorse il celebre Teatro Ambra Jovinelli), ovvero "un enorme piazzale consacrato alle baracche dei ciarlatani; ed era il ricettacolo dei vagabondi e dei poveri guitti. C'era di tutto: perfino qualche cosa di interessante, se non di buono. Era un'accozzaglia di passatempi per tutti i gusti, uno più sollazzevole dell'altro, non escluso quello dell'alleggerimento simultaneo del portafogli e dell'orologio. La grande piazza ospitava ogni sorta di baracconi, dal tiro al bersaglio al museo anatomico, dal carosello al teatro dei galli che cantavano e ballavano prodigiosamente sopra una lastra di bandone." (da "Modestia a parte...")

Ben presto Petrolini si troverà a riversare questo patrimonio di influenze ed osservazioni in un universo  di maschere originale e mai visto prima. La sua satira è infatti all'avanguardia per l'epoca e la sua comicità risulta ancor oggi tagliente e moderna. Si fa fatica a pensare che l'isterico "flusso di coscienza" dell'automa ante litteram Fortunello risalga addirittura al 1915, proprio perché da una parte potrebbe essere accostato ai personaggi del "teatro dell'assurdo", dall'altra rappresenta un campionario della società degli anni '10 del Novecento, ovvero un fiume in piena che trascina con sé gli slogan, i vizi, le forme linguistiche e le immagini che in quegli anni erano nell'aria e che anticipano i meccanismi dell'odierna società della comunicazione.


E poi Nerone, memorabile satira del potere in chiave storico-comico-minimalista, ed ancora le incursioni nella grande commedia francese, con il Medico per forza di Moliere che, all'apice del successo, gli fece calcare le scene della Comédie Française di Parigi, indissolubilmente legata al nome del grande drammaturgo francese del diciassettesimo secolo. Ed ancora un grande numero di macchiette e personaggi, una galleria popolata da Giggi er bullo, Sor Capanna, I Salamini e tanti altri.

Infine, le grandi commedie, su tutte Gastone, "la satira efferata al bell'attore stanco, affranto, compunto, senza orrore di se stesso", dove Petrolini prende di mira il nascente divismo e la vacuità di personaggi "pallidi di cipria e di vizio".

Una carriera travolgente, un grandissimo patrimonio, insomma, che per fortuna è giunto fino a noi, sia in veste di testi, nonchè addirittura sotto forma di registrazioni audio e video, su tutte la raccolta Petrolineide del 1949 (disponibile in DVD) che raccoglie del materiale degli inizi degli anni '30, il quale, fra le altre cose, costituisce uno dei primissimi esempi di cinema sonoro italiano e che ci restituisce la forza ironica ma anche lo spirito profondamente malinconico di un uomo al quale la commedia italiana del '900 deve tutto.

Ettore Petrolini, che mantenne la sua raffinata ironia fino all'ultimo istante di vita, tanto che al medico che lo rassicurava su un improbabile miglioramento delle sue condizioni di salute ormai molto precarie, non esitò a rispondere:

"Meno male, così moro guarito".

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lunedì 11 gennaio 2016

Golden Globe a Ennio Morricone: un nuovo sodalizio con Tarantino?

Ennio Morricone è, senza dubbio, uno dei più grandi compositori del '900. 
Allievo di Goffredo Petrassi, il compositore romano ha attraversato la storia del cinema internazionale (e non solo) a partire dagli anni '50 del secolo scorso. 
Il suo nome è indissolubilmente legato ad alcuni film chiave, come per esempio la "trilogia del dollaro" di Sergio Leone, dove il regista romano riscriveva in chiave assolutamente moderna ed originale la stessa concezione del genere western e raccontava la sua storia degli Stati Uniti, la quale culminerà col suo ultimo "C'era una volta in America", anch'esso musicato da Morricone.

Ma, a parte la collaborazione con Leone, i successi di Morricone non si contano: centinaia di film (circa 450), in un arco temporale lunghissimo, con picchi negli anni '60-'70, di circa trenta film in un anno.
Il sodalizio con Leone è stato accompagnato, in Italia, da quello con Elio Petri, grazie al quale il compositore ci ha regalato, fra le altre, colonne sonore come quella di "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto", o quello con Giuseppe Tornatore ("Nuovo Cinema Paradiso", "Baaria", "La sconosciuta") e ancora con Pier Paolo Pasolini ("Uccellacci e Uccellini", "Il Decameron", "Il fiore delle mille e una notte"), così da affiancarlo agli altri grandi nomi della musica da film italiana, come Nino Rota, Armando Trovajoli ed altri ancora.
In ogni caso, Morricone ha ben presto varcato i confini nazionali, lavorando con i più grandi nomi del cinema americano (fra cui Oliver Stone, Brian De Palma e John Carpenter) e con i registi internazionali più disparati, tanto da entrare nell'olimpo dei grandi compositori di musica da film quali John Williams, Jerry Goldsmith, James Horner e tanti altri.

Purtroppo, questa carriera brillante e costellata di capolavori, non è mai stata considerata a dovere nell'ambito degli Academy Awards. Infatti, nonostante numerose nomination all'Oscar alla migliore della colonna sonora il compositore italiano ha potuto impugnare la ambìta statuetta solo nel 2007, ma con un Oscar onorario alla carriera.

Il 2016 si apre con un nuovo Golden Globe che Morricone ha conquistato musicando l'ultimo film di Quentin Tarantino "The Hateful Eight", dell'acclamato regista italoamericano, il quale ha ritirato il premio addirittura paragonando il compositore italiano a Mozart o Beethoven. 
Questa colonna sonora chiude le polemiche di qualche anno fa fra Morricone ed il regista di "Pulp Fiction", quando il compositore ha (giustamente) sottolineato la disorganicità nella composizione della colonna sonora, che in qualche modo rappresenta un marchio di fabbrica di Tarantino, il quale è solito montare pezzi non originali senza curarsi troppo di un filo conduttore che conferisca coerenza al discorso musicale complessivo.

Nel caso di "The Hateful Eight" (in uscita in Italia il 4 febbraio prossimo), ci aspettiamo invece di ascoltare una colonna sonora "alla Morricone", ovvero una Sinfonia in tutto e per tutto, composta da diversi movimenti che si dipanano organicamente lungo tutto il film, attraverso crescendo e diminuendo narrativi e drammatici.

Ora resta da capire da una parte quanto questa collaborazione con Tarantino potrà avere un seguito. Assisteremo ad un sodalizio fra i due che ci regalerà anche altre pellicole a firma Tarantino-Morricone?
Dall'altra parte, staremo a vedere quanto questo Golden Globe preluderà all'Oscar (la cui assegnazione è prevista per il prossimo 28 febbraio) e che Morricone conquisterebbe per la prima volta associato ad un film specifico, in ogni caso rimaniamo in ascolto.



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