lunedì 29 febbraio 2016

Oscar 2016: trionfi, conferme e sconfitte agli Academy Awards

Finalmente il momento è giunto: la serata degli Academy Awards 2016, presentata quest'anno da Chris Rock al Dolby Theatre di Los Angeles, ha decretato i vincitori di questa edizione ricca di film di grande qualità ed importanza. In molti hanno portato a casa l'ambita statuetta ma per tanti altri le porte degli Oscar, almeno per quest'anno, non si sono spalancate.


Le due grandi vittorie "annunciate" sono senza dubbio state quelle di Leonardo Di Caprio come miglior attore protagonista per The Revenant di Inarritu (approfondisci qui) ed Ennio Morricone come migliore colonna sonora per The Hateful Eight di Tarantino (approfondisci qui). Due nomi italiani per due storiche esclusioni dagli Oscar che molto hanno pesato negli ultimi anni, tanto da divenire assolutamente inspiegabili. 
Morricone si era dovuto accontentare di un Oscar onorario alla carriera nell'edizione 2007 mentre Di Caprio aveva sempre mancato la statuetta.
Sono quindi, quelle di ieri sera, due vittorie che aleggiavano nell'aria già da diversi mesi e tutto il vociare sulle "ingiustizie" subite dai due hanno seriamente rischiato di condizionare l'imparzialità dell'assegnazione del premio, nonostante le performance dei due artisti, nei loro rispettivi campi, siano assolutamente rimarchevoli e "da Oscar".


L'aurea statuetta per il miglior film è andata quest'anno ad un ottimo film d'inchiesta, quello Spotlight che viene già considerato uno dei più grandi film d'inchiesta dai tempi di Tutti gli uomini del Presidente e che si aggiudica anche il premio per la migliore sceneggiatura originale.
La migliore sceneggiatura non originale è invece stata assegnata a The Big Short (La grande scommessa), pellicola prodotta da Brad Pitt, sulla crisi finanziaria del 2007.

La miglior regia è per Alejandro González Iñárritu, per la magistrale direzione di The Revenant, film che, assieme al menzionato attore protagonista a Di Caprio ed al premio per la migliore fotografia porta a casa in totale tre statuette. 
La miglior attrice protagonista, nonostante la presenza importante di altre candidature come Cate Blanchett per Carol, si è rivelata essere Brie Larson, per Room, interessante e claustrofobica pellicola che vedremo in uscita in Italia il 3 marzo.

Mark Rylance si aggiudica invece il premio come miglior attore non protagonista per la sua grande intepretazione nel thriller spionistico Bridge of Spies di Steven Spielberg, film nel quale l'attore inglese contende la scena a Tom Hanks. Anche qui, gli altri importanti compagni di candidatura, in primis Tom Hardy in The Revenant, restano a bocca asciutta.

Pieno di statuette per Mad Max: Fury Road, quarto capitolo della saga di Mad Max, che si aggiudica ben 6 premi su 10 candidature: miglior scenografia, miglior montaggio, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro, miglior trucco e acconciatura e migliori costumi.

Il miglior film straniero è quest'anno per Il figlio di Saul, film ungherese diretto da László Nemes, mentre il miglior film d'animazione è Inside Out, che vince su rivali come Anomalisa di Charlie Kaufman. 

Infine, l'Oscar come miglior documentario va ad Amy, sulla vita della cantante britannica scomparsa prematuramente nel 2011.


Jurij Nascimben
(testo sotto licenza CreativeCommons

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